Il nostro sogno

Quel giorno, il nostro sogno nel cassetto giocò tutte le sue carte…

Come un Cicerone professionista, si presenta all’appuntamento e ci guida alla scoperta del Palazzo. Racconta di mobili del secolo scorso arrivati dall’Inghilterra e di una porta giunta dalla lontana India per diventare un tavolo. Parla di vetri colorati appartenuti alla Regina Vittoria che ora filtrano una luce calda e suggestiva in una delle camere.

Come un critico d’arte consumato, ci descrive la bellezza di un antico quadro, ma come il più bravo degli illusionisti ci stupisce svelandoci che nasconde una porta.

Una lunga scalinata, simile a una galleria d’arte - tanti sono i quadri che si succedono - conduce al piano superiore dove un gigantesco e antico lampadario ci dà il benvenuto. Da una porta socchiusa si intravede un piccolo angolo di paradiso in cui rifugiarsi, dimentichi di tutto, per perdersi in un libro di favole dei primi del ‘900. Passo dopo passo, muovendoci su antichi e splendidi pavimenti, giungiamo nelle camere da letto: il tempo sembra sospeso, le mani accarezzano gli splendidi tessuti, gli occhi divorano una preziosa e antica consolle e la mente, veloce, vola ai giorni futuri, a immaginarsi tra quelle mura, sotto quelle volte altissime, avvolti da una magica luce.

Mentre la fantasia ancora galoppa, ci ritroviamo nella sala del tea: come immaginare, dal di fuori, che lì, nascosto tra quelle spesse mura, esiste un angolo così fuori dal tempo, così meravigliosamente elegante e rilassatamente aristocratico? Noi siamo oramai senza parole ma il nostro sogno nel cassetto, risoluto, apre una porta nascosta nel dipinto della parete e una luce intensa inonda la stanza. E’ l’ingresso nella corte, in quell’antico spazio comune dove le famiglie si ritrovavano per trascorre le giornate così come le sere, in compagnia di racconti e storie che animavano la fantasia di grandi e piccini. Incantati dai morbidi cuscini e dagli splendidi fiori sparsi qua e là, seguiamo il nostro sogno nel cassetto, attraversiamo la corte e oltrepassiamo una porta in pietra: di fronte a noi, una piccola e incantevole piscina sotto una volta a stella in pietra leccese, che lascia intravedere un giardino dove colori, profumi e panchine invitano a godere del proprio tempo e a prendersi cura di se stessi.
Ci sediamo su una panchina, guardiamo il nostro sogno nel cassetto e lasciamo che sia lui a parlare. “Non vi è mai bastato il bello” – dice – “avete sempre cercato il sublime”.

Oggi viviamo in questo Palazzo, che è il nostro “non così segreto” Paradiso, e qui ogni giorno è un dono di cui godere appieno.
Siamo davvero felici ogni volta che decidete di trascorrere il vostro tempo migliore tra queste antiche mura, immersi in una atmosfera di benessere e relax, per riassaporare la vostra intimità o per una fuga romantica. Ogni giorno, cerchiamo di rendere ogni cosa speciale, e siamo abbastanza certi che questo accada. Sempre all’insegna delle coccole, ma con una discrezione che sorprenderà.

Con affetto e gratitudine,

Anna Maria, Enrico e le nostre bellissime Golden Retriever Frisella e Pittula.

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